Santo del giorno, Santi Primus e Felicianus
Santi Primus e Felicianus
Santo del giorno per il 9 giugno
Questi due martiri erano fratelli che vivevano a Roma, eredi di una famiglia di grandi ricchezze, verso l’ultima parte del terzo secolo. Fu attraverso l’assiduo amore di papa Felice I che ebbe la felicità, nei loro anni maturi, di convertirsi alla fede cristiana; in seguito si sono incoraggiati a vicenda per molti anni nella pratica di tutte le buone opere.
Sembravano non possedere nulla se non per i poveri, e spesso, durante le persecuzioni, trascorrevano notti e giorni con i confessori nelle loro prigioni sotterranee, o nei luoghi dei loro tormenti e della loro esecuzione.
Alcuni hanno esortato a perseverare; altri che erano caduti, hanno rilanciato. Si sono fatti servi di tutti in Cristo, affinché tutti potessero raggiungere la salvezza attraverso di Lui.
Sebbene il loro zelo fosse notevole, erano sfuggiti ai pericoli di molte sanguinose persecuzioni; erano diventati vecchi negli esercizi eroici della loro virtù, quando piaceva a Dio coronare le loro fatiche con un glorioso martirio.
Primus aveva circa 90 anni, quando i pagani sollevarono una così grande protesta contro i fratelli che furono catturati e messi in catene. Furono disumanamente flagellati e torturati, e poi inviati in una città a dodici miglia da Roma per essere castigati di nuovo, come nemici dichiarati agli dei, da un prefetto che detestava i cristiani.
Lì furono crudelmente torturati per farli rinunciare alla loro fede, sia insieme che separatamente, ma la grazia di Dio rafforzò ciascuno di loro. Felicianus è stato inchiodato con le mani e i piedi a un palo e lasciato senza cibo o acqua per tre giorni; Primus è stato picchiato con le mazze e bruciato con le torce.
Dio li ha risparmiati in mezzo a queste torture e le bestie feroci in un’arena hanno imitato la misericordia del loro Dio. Alla fine furono decapitati il 9 giugno 286.
Riflessione. Un’anima che ama veramente Dio considera tutte le cose di questo mondo come nulla. La perdita di beni, la disgrazia del mondo, i tormenti, le malattie e altre afflizioni sono amari per i sensi, ma appaiono leggeri per chi ama Dio. Se non sopportiamo le prove con pazienza e silenzio, è perché lo amiamo solo con le parole. Uno che è accidioso e tiepido si lamenta di tutto e chiama i più leggeri precetti, dice Thomas a Kempis.
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