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Confusione e pregiudizio nel gioco del Lotto

Confusione e pregiudizio nel gioco del LottoConfusione e pregiudizio nel gioco del Lotto

Dopo oltre un secolo non è ancora facile intendersi con la definizione di ritardo (legata a quella di equilibrio).  Per essere più precisi su quanto il lettore P.F. ha domandato, si dovrebbe parlare di ritardo effettivo di un numero quando, questo, alla data della sua ultima riproduzione, era in media e dopo mancando, ad esempio da 100 estrazioni registra un ritardo che può dirsi effettivo.
Se invece prima dell’ultima apparizione il numero ha avuto delle sortite in eccesso rispetto alla media allora il ritardo di 100 estrazioni registrato dopo è un ritardo apparente.
Se prima dell’ultimo sorteggio si sono registrati ritardi, o scarti notevoli, allora l’ultimo ritardo è reale.

E’ un pregiudizio sbagliatissimo quello di pensare che i numeretti, i gemelli e gli zerati possano tardare meno degli altri numeri. Tutti i novanta elementi tra loro devono considerarsi uguali, anche ai fini del ritardo. La storia dei capilista è ricca di esempi in questo senso.
Non fu il 34 di Cagliari a mancare per 204 concorsi? Non fu l’8 di Roma a tardare per 202 estrazioni? Come pure non fu il 55 di Bari ad assentarsi per 197 colpi?

Altri esempi si possono citare, ma la statistica è piena di questi dati. Quindi è bene non giudicare i ritardatari in base al pregiudizio suddetto. Anzi lo stesso discorso vale nelle combinazioni per ambo formate da numeretti, zerati o gemelli.

Nazionale 15 per estratto, per ambo 15.36.38.90

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